La più imponente raccolta di testi elettronici della tradizione culturale e letteraria italiana è stata per anni Biblioteca italiana. La raccolta comprendeva 1700 testi dalle origini al Novecento, digitalizzati di norma sulla base delle migliori edizioni disponibili e codificati nel formato XML-TEI. Il sito permetteva non solo di leggere i testi, ma anche di interrogarli eseguendo ricerche di parole all’interno del singolo testo o anche dell’intero corpus. Inoltre, forniva l’accesso alle riproduzioni in formato immagine (non interrogabili) dei volumi della collana “Scrittori d’Italia” Laterza, per un totale di 287 volumi, 179 opere e 125171 immagini.
L’uso dell’imperfetto non è casuale: da luglio il sito è irraggiungibile. A settembre è tornato in linea per qualche settimana, e poi è scomparso di nuovo. Tutte le persone interessate a questo fondamentale repertorio sono in agitazione... e qualche traccia di questa agitazione arriva anche a me, perché una quindicina di anni fa (!) ho fatto da coordinatore del progetto Cibit (Centro interuniversitario per la biblioteca italiana telematica), che a Biblioteca italiana ha poi fornito buona parte dei testi. Qualche mail di domanda mi arriva quindi ancora. Che fine ha fatto la Biblioteca italiana?
Risposta: difficile dirlo. Il progetto, negli ultimi anni, era stato gestito dalla Sapienza di Roma, ed era stato progettato di farlo confluire nel sito Internet Culturale. Tuttavia, la pagina dedicata alla Biblioteca Italiana sul sito Internet Culturale dice, dopo poche righe di presentazione, che “Al momento la collezione non è disponibile”. E in effetti non è disponibile, anche se sulla stessa pagina, incredibilmente, compare un link chiamato “Accedi alla collezione”! Ciò che è disponibile a questo indirizzo è comunque in sostanza – anche se presentato in modo quasi incomprensibile – il catalogo della Biblioteca italiana. Da lì si riesce a risalire alle schede dei testi e perfino a qualche pagina di testo presentata in formato immagine... ma la grande maggioranza della collezione non è raggiungibile.
Di sicuro, sarebbe urgente mettere in linea una pagina informativa all’indirizzo bibliotecaitaliana.it, per fornire aggiornamenti ai numerosi interessati. Si può poi sperare che i testi tornino in linea presto... però, avendo lavorato per anni a questo assieme di materiali (sia pure in un momento in cui la codifica digitale era a uno stadio infinitamente più primitivo di quello contemporaneo), so che non si tratta di un lavoro facile. Soprattutto, si tratta di un lavoro che non può essere preso sottogamba, e che dà molto da pensare sul problema della gestione delle risorse elettroniche in Italia.
Gentile signore
RispondiEliminail portale Internet culturale non è responsabile del disservizio di Biblioteca italiana. Il portale aggrega repository diversi tra cui, appunto, BibIt che risiede alla Sapienza di Roma che ne è proprietaria. Questa estate c'era stato un guasto al server, a ottobre è stata spenta la macchina in conseguenza di una giornata particolarmente piovosa a Roma che ha provocato non pochi danni.
Una richiesta di notizie da noi indirizzata al Dipartimento anche per conoscere il nuovo responsabile della teca digitale, non ha ancora avuto esito. Posso aggiungere che consultando il sito della Biblioteca italiana appare finalmente un messaggio rassicurante, che prevede la messa online del servizio per marzo 2012 con nuove digitalizzazioni, suppongo il progetto degli Incunaboli volgari, finanziato dal Ministero in carico alla Beic.
Laura Ciancio
Responsabile di www.internetculturale.it
Gentile signora Ciancio,
RispondiEliminacertamente! Nessuno afferma che Internet culturale sia responsabile di Biblioteca italiana. Però fino a ieri pomeriggio nella pagina citata di Internet culturale compariva un link "Accedi alla collezione", chiaramente fuorviante. Vedo che oggi il link è stato tolto (anche se la pagina corrispondente è ancora attiva) e che i testi sono stati aggiornati, il che come minimo toglie una parte dell'ambiguità.
A parte questo, è comunque un peccato il fatto che Biblioteca italiana rimanga irraggiungibile per mesi e mesi, senza che ne sia chiaro il motivo (in attesa del servizio nuovo, poteva verosimilmente restare in linea il vecchio). Speriamo che la scadenza di marzo sia rispettata!
Come, purtroppo, succede spesso in Italia la scadenza non è stata rispettata. Congratulazioni per i responsabili e tanti saluti
RispondiEliminaAntonio serravezza