sabato 3 novembre 2012

Scritte murali, sezione Asia orientale

 
Durante la lezione di mercoledì abbiamo parlato a lungo anche di scritture sui muri. A Hong Kong, o perlomeno tra Central, Tsa Shim Tsui e Hung Hom, cioè le zone in cui mi muovo di solito, in pratica non ce ne sono – e non ne ho viste nemmeno girellando attorno, in effetti. Un po’ per l’onnipresenza delle telecamere a circuito chiuso, mi dicono gli studenti, un po’ perché la polizia e l’amministrazione locale sono terrorizzate dalle scritte politiche e intervengono subito.
 
Questa assenza mi è sembrata ancora più vistosa tornando dall’Indonesia. Anche a prescindere dalla Brigata Curva Sud, le pareti di Yogyakarta mostrano infatti una decisa somiglianza con le pareti pisane. In alcuni punti ci sono letteralmente problemi a fare la distinzione, per somiglianza di supporti, tecniche e (immagino) messaggi, inclusi quelli calcistici - con una probabile assimilazione anche della parola Brigata:

Muro di Yogyakarta

Del resto, anche la gioventù giavanese si presenta in modo sorprendentemente simile alla gioventù pisana, quando còlta nel suo ambiente scrittorio naturale:

Ruderi del Palazzo d'Acqua, Yogyakarta

… voglio dire, sono i ruderi del Palazzo d’Acqua del sultano di Yogyakarta, ma potrebbe essere benissimo la galleria superiore del Giardino Scotto! Beh, d’accordo, la sensazione di familiarità qui è acuita dal telefono e dal casco per il motorino (mezzo di trasporto vietato a Hong Kong) e calerebbe bruscamente inquadrando ragazze con la testa coperta dal classico velo islamico, ma la civiltà della scrittura dietro a questo genere di cose sembra davvero identica a quella pisana, e italiana in generale.
 
Fanno invece un’impressione piuttosto diversa le scritte incise all’interno dei camminamenti della Grande Muraglia nella sezione restaurata di Badaling, nonostante qualche occasionale reperto di probabile origine italiana:

Graffiti sulla Grande Muraglia a Badaling

Qui, non solo la tecnica, ma anche la composizione demografica dei graffitari sembra diversa, in particolare per l’abbondanza di signore di mezza età in abito tradizionale che si mettono in gruppo e ridono (sic) mentre incidono:

Writers cinesi in azione

Per il resto… Muri puliti = popolo muto? Forse sono i miei vecchi istinti degli anni Settanta, ma penso che se le pareti della Cina assomigliassero di più a quelle italiane, mi sentirei più contento e tranquillo.
 

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