venerdì 23 giugno 2023

Donati e altri, A Clinical Tool for Prognosis and Speech Rehabilitation in Dysarthric Patients: The DESIRE Project

 
Copertina di ApplePies 2022
Da diversi mesi non aggiorno le presentazioni delle mie pubblicazioni qui sul blog. Finalmente è arrivato il momento di farlo… e sono lieto di iniziare da un lavoro interessante e meritorio, anche se il mio contributo è stato marginale nell’economia compessiva.
 
Negli atti della conferenza ApplePies (International Conference on Applications in Electronics Pervading Industry, Environment and Society) è infatti uscito un intervento di diversi autori. Più precisamente, l’intervento è uscito negli atti della conferenza 2022 e gli autori sono, nell’ordine di presentazione, Massimiliano Donati, Alessio Bechini, Clelia D’Anna, Bruno Fattori, Martina Olivelli, Susanna Pelagatti, Giulia Ricci, Erika Schirinzi, Gabriele Siciliano, Mirko Tavosanis, Francesca Torri, Nicola Vanello e Luca Fanucci. L’intervento in sé poi si intitola A Clinical Tool for Prognosis and Speech Rehabilitation in Dysarthric Patients: The DESIRE Project ed è stato realizzato nell’ambito di un Progetto di Ricerca di Ateneo (PRA) dell’Università di Pisa.
 
Due parole di contesto: la disartria è un disturbo del linguaggio, dovuto a problemi di movimento che disturba il parlato di chi ne soffre e, a seconda della gravità, può renderlo quasi impossibile da comprendere per chi non conosce bene il paziente. Il gruppo che si è occupato del contributo ha lavorato allo sviluppo di DESIRE, uno strumento che analizza diverse sessioni di lettura in cui i pazienti pronunciano ad alta voce parole specifiche predefinite. Lo strumento è stato pensato per agevolare il controllo della progressione della malattia e i risultati della riabilitazione: elabora infatti una misura che indica quanto la pronuncia del paziente si discosta rispetto alle sessioni precedenti e dalle prestazioni attese.
 
Per raggiungere questo risultato, DESIRE valuta il modo in cui i pazienti pronunciano i fonemi e i gruppi di consonanti della lingua italiana, oltre ai tempi di pronuncia delle parole. Il mio lavoro quindi è stato di supervisione degli aspetti linguistici, in supporto a una serie di controlli preliminari svolti da una mia laureanda (poi laureata), Ludovica Corsi. Il mio è stato appunto un contributo modesto, ma mi ha fatto molto piacere poterlo dare in rapporto a una questione medica vicina ad altre che mi coinvolgono direttamente.
 
Aggiungo, a monte, che il lavoro di Ludovica Corsi ha chiarito bene quanto il linguaggio disartrico possa essere divergente da quello dell’utente tipico, e quanto ciò limiti l’utilità degli assistenti vocali oggi di uso comune. Anche questa è una direzione in cui sarebbe molto opportuno approfondire gli studi.
 
Donati e altri, A Clinical Tool for Prognosis and Speech Rehabilitation in Dysarthric Patients: The DESIRE Project, in International Conference on Applications in Electronics Pervading Industry, Environment and Society, a cura di Riccardo Berta e Alessandro Gloria, Springer, 2023, pp. 380-385, DOI https://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-30333-3_52, Scopus 2-s2.0-85161416842.
 

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