Oggi pomeriggio (pomeriggio di Hong Kong, naturalmente) sono andato a sentirmi un’interessante dimostrazione qui alla PolyU. La dimostrazione era dedicata a “Preventing student plagiarism: using electronic tools and beyond”, cioè agli strumenti per individuare gli studenti che presentano elaborati in cui è presente testo indebitamente copiato.
La cosa mi riguarda molto da vicino, perché per i miei laboratori di scrittura impiego molto tempo nel controllo dei testi prodotti dagli studenti (e in alcuni casi rimango con il sospetto, ma non riesco a dimostrare che ci sia o non ci sia stata una copia). Automatizzare i controlli potrebbe quindi essere utile… anche se in Italia la sensibilità al problema mi sembra minore che all’estero. La PolyU, per esempio, si è dotata di dettagliate linee guida per la lotta al plagio, mentre l’Università di Pisa, nel suo recentissimo codice etico, si limita a ribadire (articolo 11) che il plagio non va bene, senza fornire indicazioni specifiche e senza neanche nominare il fatto che il problema può riguardare i testi prodotti dagli studenti.
Comunque, oggi ho imparato che nell’individuazione automatica delle copiature indebite lo standard attuale consiste nell’avere un sistema che, una volta caricato un elaborato, esegue una serie di controlli automatici per verificare se il testo è stato ripreso in tutto o in parte da fonti già esistenti. Il confronto di solito si fa con i testi disponibili sul web, con database di testi “accademici” e con i testi che, all’interno di un’istituzione, vengono di volta in volta caricati dagli studenti (il che permette di identificare il plagio interno).
La dimostrazione di oggi si è svolta in buona parte su Turnitin, che al momento sembra il prodotto migliore sul mercato. Ahimè, Turnitin, come del resto i principali concorrenti, non ha ancora il supporto per l’italiano (anche se sul suo sito web lo promette come imminente). In compenso si integra con le principali piattaforme didattiche, o LMS. Qui alla PolyU usano Blackboard, e le dimostrazioni si sono svolte in quell’ambiente; nella ex Facoltà di Lettere e Filosofia a Pisa si usa invece, anche se in situazione precaria, Moodle, ma Turnitin ha un plugin anche per questa piattaforma.
Decisamente da scartare sembra invece il più diretto concorrente di Turnitin, SafeAssign. Non solo si fonda su database a copertura minore, ma, prodotto da Blackboard, è disponibile solo per quella piattaforma.
Un plugin open source per Moodle è invece Crot; che però, a quel che ho capito, da qualche mese non ha più accesso alla ricerca sul web, ma solo alla ricerca tra i documenti caricati sul sistema. Il che limita drasticamente le sue funzionalità! Per i testi che faccio scrivere io, il controllo sul web è in pratica essenziale.
Quindi, in sostanza: per il momento direi che per me è ancora impossibile fare a meno dei controlli artigianali. Quando arriveranno in Italia sistemi più sofisticati come Turnitin, sarà invece una buona idea prenderli in considerazione (ammesso che io abbia a disposizione una piattaforma su cui farli installare!). A quel punto, immagino poi che le variabili fondamentali saranno le solite due: funzionalità effettiva e costo.
Ne parliamo anche noi questo venerdì: http://www.unibo.it/eventi/antiplagio
RispondiEliminaCiao, Andrea!
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione: è un'iniziativa interessante...
Mi chiedo come funzioni il sistema di Bologna, e come si comporti con i testi in italiano.
Buongiorno, in italia il software più utilizzato è Compilatio.net, appunto perché è adattato al mercato ed è interamente in italiano!
RispondiEliminaCiao! Interessante... ma come si fa a sapere che è il più utilizzato? Ci sono dati di qualche genere su questi usi?
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