Domani pomeriggio (ora locale) farò una presentazione qui all’Università Politecnica di Hong Kong . Tema: “Understanding and using written texts from the new media” (stanza M1603, Lin Ka Shing Tower, al centro del campus, con partenza alle 15.30 e una precedente presentazione di Philippe Blache). Oggi sto rifinendo le diapositive e mettendo a fuoco il lavoro, che è un po’ una sintesi delle mie riflessioni recenti – e del corso che ho fatto l’anno scorso per Linguistica italiana II a Informatica umanistica.
In buona parte del discorso, direi, esprimerò la mia frustrazione per lo stato corrente delle conoscenze: le indicazioni pratiche per la scrittura e per la progettazione di interfacce sono tutto sommato poche. E perfino quel poco che si sa è ben lontano dal diventare patrimonio comune: ci si trova a combattere le stesse battaglie all’infinito, e le idee corrette non si diffondono mai.
Comunque, tanto per dare un’idea della varietà degli strumenti e dei compiti con cui si ha regolarmente a che fare anche nel mondo dello studio, tra le altre cose proietterò una serie di foto che ho scattato oggi tra i tavolini all’aperto della PolyU. In pratica, sono andato a chiedere agli studenti il permesso di fotografare gli “attrezzi di studio” che avevano in quel momento sul tavolo: dai manuali ai dizionari, dalle stampate di diapositive ai tablet…
Insomma, è un mondo complesso, e noi spesso cerchiamo di affrontarlo con strumenti troppo semplici. Soprattutto quando si pretende poi che una soluzione diventi, obbligatoriamente, l’unica, senza aver riflettuto bene sulle conseguenze (come penso stia succedendo oggi in Italia con le leggi sui libri di testo elettronici).
Mi aggancio a questo post perché mi hanno chiesto alla Libera università dell'autobiografia di Anghiari, con cui collaboro, di tenere ad ottobre 2013 un seminario in cui coniugare autobiografia e scrittura digitale. Se fosse possibile vorrei confrontarmi con lei, oppure chieder la sua partecipazione, per la preparazione del seminario.
RispondiEliminail titolo e il contenuto potrebbero essere riassunti in questo modo:
Autobiografia digitale
come la scrittura di sé si rende multiforme.
Nel seminario si affronteranno le molteplici sfaccettature che la scrittura autobiografica assume quando dalla carta si passa al digitale. Blog, Facebook, Twitter, microblogging, sms, eBook sono solo alcune delle forme in cui si sceglie di raccontarsi. La scrittura cambia? e se si, come cambia? In che modo tutti gli strumenti che ci offre la tecnologia possono essere usati nella propria scrittura autobiografica, ma anche come suscitare interesse alla scrittura proprio attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.
Che ne pensa, crede che ci possa essere materiale per le 16/17 ore del seminario tenendo conto che dovrebbe essere strutturato con una parte pratica e una teorica?
Grazie dell'attenzione, continuo a seguirla con interesse.
Ciao, Ada!
RispondiEliminaSì, penso proprio che su questo argomento ci sia parecchio da dire. Di sicuro, rispetto ai diari tradizionali le reti sociali sono un grosso cambiamento... ma, tanto per dirne una, dubito molto che i dati inseriti al loro interno vengano conservati per decenni.
Quindi, molto volentieri: possiamo parlarne (per posta elettronica o simili) quando vuoi.