Oggi c'è la tendenza a considerare le prove finali della laurea triennale come "poco significative". Beh, certo non sono le vecchie tesi di laurea quadriennali, che a Lettere spesso significavano un minimo di duecento pagine di testo e un annetto di lavoro: a Informatica umanistica a Pisa è previsto che l'"elaborato di laurea" sia lungo trenta-trentacinque pagine, e che lavoro e stesura non portino via più di due mesi.
Nella mia esperienza, però, anche dagli elaborati di laurea possono venir fuori molte cose interessanti. Trenta pagine sono l'equivalente di un articolo di discrete dimensioni, o di un capitolo di libro; se le tesi poi sono molte, gli argomenti possono essere integrati e il lavoro reso più complesso.
Nella pratica, molte delle tesi che ho assegnato in questi anni, in aggiunta al loro valore didattico, si sono rivelate interessantissime anche a livello di contenuti. Una buona parte dei dati nuovi inclusi nel mio prossimo libro sull'italiano del web deriva da questi lavori (oltre che da quelli prodotti dagli studenti dei corsi, e dalle mie ricerche individuali). Adesso invece è arrivato il turno delle indagini sui tempi di lettura, e i primi risultati sono molto interessanti.
Quali sono i termini della questione? In realtà, il punto di partenza sono le mie esperienze di lettore. Da un paio d'anni ho cominciato a leggere testi lunghi su iPhone. Decenni di studi di usabilità dicono che la lettura su schermo è più lenta di quella su carta; su iPhone, però, la differenza mi pareva tanto ridotta che mi è sembrato opportuno fare delle verifiche. Le più importanti misurazioni dei tempi di lettura risalgono infatti agli anni Ottanta, quando la tecnologia degli schermi era quella che era, e i fosfori verdi erano un vertice di usabilità. I progressi recenti, in fatto di schermi, sono notevolissimi... ma ben pochi ricercatori, apparentemente, hanno sentito il bisogno di controllare se le nuove tecnologie hanno qualche effetto sui tempi di lettura. Né finora erano state fatte prove con testi in italiano.
Adesso stanno arrivando i primi risultati delle ricerche che seguo, e le impressioni sembrano confermate: sullo schermo di un moderno notebook, o di un iPad, i lettori procedono quasi con la stessa velocità con cui procedono sulla carta stampata. Rispetto ai rallentamenti del 20-25% segnati finora, siamo al 3%. È troppo presto per considerare definitivi dei risultati del genere - ma le tesi procedono, e può darsi che presto diventi necessario cambiare in diversi punti i manuali di scrittura!
SuperBum! Marchionimi in libertà
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Un nome di carta igienica scoppiettante ma con potenziali effetti
indesiderati (e altri spunti linguistici)
5 giorni fa