lunedì 31 gennaio 2011

Segni e ombre: il Jantar Mantar


Trasferito in India, nelle ultime settimane non ho aggiornato il blog. Adesso che il primo assestamento è passato, spero di riprendere un po' il ritmo...

Una delle cose che ho fatto nel frattempo, comunque, è stato prendere il treno (in Sleeper Class: quelli con le sbarre ai finestrini) per andare da Delhi a Jaipur, la "città rosa" - per quanto a me sembri dipinta in arancione, più che in rosa. Lì, la prima cosa che ho visto è stato il Jantar Mantar - costruito da Jai Singh II, agli inizi del Settecento, per fare osservazioni astronomiche, e restaurato e rifunzionalizzato agli inizi del Novecento.

Dal punto di vista estetico, il Jantar Mantar è una cosa sorprendente. Spazio tranquillo e ben curato nel caos di Jaipur, conserva un bel grappolo di strumenti astronomici in marmo e muratura. A me, da bravo scettico, interessava per andare a vedere di persona una cosa che avevo letto su una rivista di divulgazione, ehm, temo verso il 1983 o giù di lì. E cioè, che molti dei costosi strumenti del Jantar Mantar sono, per semplici ragioni di ottica, assai meno utili di quel che si potrebbe immaginare.

Meridiane enormi come il Samrat Yantra (la più grande del mondo, con uno gnomone alto 23 metri ) erano state pensate da Jai Singh per proiettare ombra su un grandissimo quadrante e permettere quindi di misurare meglio la posizione del sole nel cielo. Però, il sole non è una sorgente luminosa puntiforme: ha un diametro ben apprezzabile. E di conseguenza, mentre l'ombra di un oggetto è molto nitida a pochi centimetri di distanza, la distinzione tra luce e buio diventa molto meno chiara quando la distanza tra l'oggetto stesso e il piano di proiezione aumenta. Qui, l'ombra che cade sui segni tracciati per terra per le meridiane più grandi è troppo indistinta per misurazioni precise.

Vanno un po' meglio le cose con strumenti più piccoli e più raffinati, come la Laghu Samrat Yantra (fotografata qui accanto), che proietta l'ombra dello gnomone su lastre di marmo suddivise con estrema precisione. Anche in questo caso, però, l'ombra è troppo indistinta per permettere misurazioni con un'accuratezza superiore ai 20 secondi. È un problema senza soluzioni: ombre troppo corte non permettono misure troppo precise, ma aumentando la dimensione della meridiana si sbatte presto contro il confine ottico.

Io sono portato a trarne un insegnamento generale: fare segni bene e con scrupolo è importante, ma può aiutare fino a un certo punto. Se vuoi andare oltre, in molte situazioni a un certo punto devi smettere di fare le cose alla vecchia maniera e devi trovare una soluzione alternativa...
Creative Commons License
Blog di Mirko Tavosanis by http://linguaggiodelweb.blogspot.com is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia License.