Tutto sommato il viaggio da Mosca a Ulaanbaatar è volato: i giorni sono cinque, ma quelli passati interamente sul treno sono stati solo tre, mentre da Mosca si parte alle 21.35 del primo giorno e a Ulaanbaatar si arriva alle 6.30 del quinto giorno.
A me è andato tutto splendidamente. Certo, la carrozza ristorante ha chiuso i battenti con un giorno di anticipo (forse avevano finito le scorte, o forse non avevano più voglia di cucinare), ma io mi ero previdentemente attrezzato con i famosi spaghettini cinesi che si cuociono semplicemente riempiendo di acqua bollente la loro ciotolina. Nutrimento fondamentale per chi viaggia su quella linea, visto che l’acqua bollente è disponibile in permanenza. Qualcosa in più, ma non molto, si riesce a raccattare ai banchetti sul marciapiede delle stazioni, oppure dalle venditrici irregolari che arrivano apposta:
Il viaggio in sé è andato benissimo: nel mio compartimento, dopo il primo giorno, c’era solo una coppia di ragazzi svedesi diretti anche loro a Pechino via Ulaanbaatar. Ho anche conosciuto un po’ di persone interessanti, tipo un mongolo buriate che, appena ha saputo che ero italiano, si è messo a parlarmi (in russo) di Gianni Rodari e di Cipollino:
Poi, viaggiando, c’è la possibilità di vedere l’alba sul lago Bajkal...
Il secondo giorno di viaggio è stato steppa. Il terzo, taiga. Il quarto, fino al confine con la Mongolia, territorio russo ma paesaggio già mongolo, e bellissimo. A parte l'occasionale ciminiera:
Domattina alle 6.30, partenza da Ulaanbaatar per Pechino. Si replica, ma stavolta si scende dopo una sola notte!
Domattina alle 6.30, partenza da Ulaanbaatar per Pechino. Si replica, ma stavolta si scende dopo una sola notte!
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