venerdì 26 febbraio 2021

McCurry, On reading




Dettaglio di un'immagine a pagina 81 di On reading: Bursa (Brussa) in Turchia
L’anno scorso, un ordine fatto da tempo mi è arrivato in uno dei periodi peggiori dell’isolamento: una copia usata e un po’ ammaccata del libro fotografico On reading di Steve McCurry. Un libro meraviglioso, che consiglio caldamente a tutti.
 
Il tema delle fotografie del libro è ben definito: esseri umani impegnati nella lettura (solo in un caso, a p. 1, nell’inquadratura non ci sono esseri umani). Tuttavia, i soggetti spaziano su entrambi i sessi e tutta la gamma possibile di età, e soprattutto provengono da una varietà di contesti culturali, spesso ben poco familiari al pubblico occidentale. I lettori fotografati includono quindi, accanto a turisti e venditori italiani, ragazzi che si appoggiano ad elefanti in Thailandia, monaci tibetani, scolari africani, e così via, per decine e decine di variazioni. Solo in tre casi (pagine 41, 73, 107) le immagini mostrano qualcosa che non è lettura vera e propria: due bambini che si arrampicano su statue che impugnano un libro o un giornale, una ragazza che stringe al petto libri o quaderni. Se qualcuno è interessato a un campionamento ampio, lo trova per esempio in un bellarticolo sul sito della BBC.
 
On reading è stato pubblicato nel 2016, ma le foto risalgono spesso, evidentemente, a molti anni prima (anche se le didascalie indicano solo il luogo in cui sono state scattate, e non la data). In ogni caso, non compaiono mai dispositivi elettronici: solo in un caso (p. 83) si vede un lettore impegnato con qualcosa che non si riesce a identificare ma che potrebbe anche essere un tablet. Non ci sono nemmeno iscrizioni su pietra, o scritte dipinte sui muri: il supporto di lettura è sempre la carta, o qualcosa di molto simile.
 
Copertina di McCurry, On reading
 
In questo senso, il libro è una selezione parziale: nella realtà, non tutta la lettura avviene, né avveniva, su carta. E non tutta la lettura è individuale, e scollegata dalla scrittura, come quella che si vede nella maggioranza di queste immagini. Alcune delle immagini danno l’idea di essere state scattate dopo lunghi accordi con i soggetti, e di sicuro il fotografo ha privilegiato le situazioni in cui la lettura permette di isolarsi dall'ambiente e ritirarsi in un mondo proprio, separandosi anche dalle persone vicine.

Una foto scattata a Roma


Ma anche tenendo conto di questo, i vari modi in cui si concretizza l’idea astratta di lettura sono bellissimi. E, qualche mese fa, poterli ripercorre mi ha aiutato molto a superare giornate complicate.
 
Steve McCurry, On reading, Londra, Phaidon Press Limited, 2016, ISBN 978-0-7148-7129-5, pp. 140.
 

mercoledì 3 febbraio 2021

Tavosanis, Alfabetizzazione digitale, scrittura enciclopedica ed educazione linguistica democratica


 
Logo della rivista Lingue e linguaggi
Prima pubblicazione del 2021! In un numero speciale (e liberamente scaricabile) della rivista Lingue e linguaggi, con il titolo di Alfabetizzazione come pratica di cittadinanza: teorie, modelli e didattica inclusiva e a cura di Giuliana Fiorentino, Elvio Ceci, Cinzia Citraro e Antonio Montinaro, sono usciti diversi contributi collegati al bel convegno CILGI 2019. Tra questi ce n’è anche uno mio, con il lungo titolo di Alfabetizzazione digitale, scrittura enciclopedica ed educazione linguistica democratica.
 
Il mio lavoro in questo caso non è un’analisi linguistica: è una riflessione sul rapporto tra alfabetizzazione digitale ed educazione linguistica democratica. E naturalmente è quest’ultima, promossa da Tullio De Mauro e dal GISCEL, a essere il vero punto di riferimento. Anche se è passato quasi mezzo secolo dall’uscita delle dieci tesi del GISCEL, e anche se le circostanze esterne sono molto cambiate, mi sembra proprio che il nucleo dell’idea dell’educazione linguistica democratica sia più importante che mai… e credo che oggi sia opportuno collegarlo strettamente all’alfabetizzazione digitale. Passo questo forse un po’ meno esplicitato nella riflessione contemporanea, ma sicuramente compiuto da tanti.
 
La domanda semmai è un’altra: accettati i princìpi, che cosa si può fare, di pratico, con l’educazione linguistica e l’alfabetizzazione digitale, all’interno del percorso formativo? Per me, da diversi anni, un esempio importante e ancora sottovalutato è Wikipedia. Su questo ho pubblicato negli ultimi mesi diversi contributi e altri ne usciranno: non starò a ripeterlo qui.
 
Tuttavia, mi sembra sia necessario fin da ora guardare anche più avanti e provare a immaginare che cosa si può fare in aggiunta a Wikipedia nella sua forma attuale. Guardare oltre non è facile, e per ora non ho ipotesi tanto definite da essere pubblicabili; però qualche punto di riferimento per la riflessione si può indicare. Se a me non vengono in mente buone idee … possono venire a qualcun altro!
 
Mirko Tavosanis, Alfabetizzazione digitale, scrittura enciclopedica ed educazione linguistica democratica, in Lingue e linguaggi, special issue, 41, 2021, e-ISSN 2239-0359, pp. 265-278, liberamente consultabile e scaricabile in linea.
 
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