Abilitato, arrivato all’anno nuovo e a quarantacinque anni d’età, forse dovrei fare qualche progetto a medio termine. Per il 2014, diciamo. Periodo breve negli studi umanistici ma lunghissimo per me, che sono troppo abituato a giocare di sponda.
Nel periodo delle feste ho approfittato del tempo libero per riflettere su quel che ho fatto negli ultimi anni. I prodotti del mio lavoro non sono particolarmente numerosi, ma di sicuro coprono una gran varietà di argomenti, come è stato notato anche dagli osservatori esterni. I lettori regolari di questo blog, se esistono, hanno una chiara percezione di questa varietà: interventi sulla comunicazione elettronica, sulla valutazione, sull’acquisizione del linguaggio, sulla storia della lingua italiana, sulle interfacce informatiche, sul fumetto e sulla lingua del fumetto, sulla scrittura, su questioni generali di linguistica e così via. Solo un titolo generalissimo come “linguaggio e scrittura” può coprire tutto.
Non è solo questione di blog. Nella mia didattica universitaria ho fatto corsi che vanno dalla Linguistica italiana alla Linguistica dei corpora, dalla Codifica dei testi al Linguaggio del web, e molti laboratori di scrittura. Poi, anche in corsi con lo stesso titolo gli argomenti coperti sono stati molto variati. E lo stesso vale per le pubblicazioni, visto che mi sono occupato di grammatiche del Cinquecento, italiano del web, editoria elettronica e un sacco di altre cose, e adesso sto lavorando sull’italiano dei fumetti.
Non credo che questa varietà sia solo frutto di sregolatezza. Perlomeno nella mia ottica, è stato un percorso quasi necessario per farsi un’idea generale di molte aree che hanno un rapporto strettissimo con il linguaggio scritto. Per esempio, la questione dell’influenza della comunicazione elettronica sul modo in cui si “pensa”: per parlarne occorre intanto conoscere in dettaglio il modo in cui funziona la comunicazione elettronica, poi vedere se il modo in cui si “pensa” è influenzato in modo significativo per esempio dalla lingua che si parla, o dalla scrittura, o da tecnologie come quella della stampa (la risposta oggi corrente è “no” in tutti e tre i casi). Sono campi disparati, ma ognuno illumina l’altro – e non sono nemmeno tutti i campi possibili, ma solo quelli in cui la ricerca e la discussione hanno trattato argomenti che è più logico richiamare nella discussione dello spunto di partenza.
Tuttavia il tempo a disposizione degli esseri umani è limitato e ciò rende ampiezza e approfondimento due valori in continuo conflitto. Il problema è trovare l’equilibrio! E nelle ultime settimane sono arrivato alla conclusione: per me è arrivato il tempo di sfrondare, più che di allargare.
Ci sono alcuni settori che per me continuano a rimanere centrali:
- italiano del web
- scrittura universitaria (anche in relazione a Wikipedia)
Abbandonare questi settori sarebbe veramente un peccato. Bisogna quindi che mi metta a seguirli in modo un po’ più regolare, cercando di coprire tutto quello che esce sull’argomento. Del resto, ci sono state diverse novità e forse ormai è arrivato il momento di cominciare a pensare a una seconda edizione dell’Italiano del web.
Altri settori dovrò invece abbandonarli. È il caso degli studi sulle interfacce e sulla storia dell’informatica, dove ho svolto un po’ di attività ma per una serie di motivi non è stato pubblicato quasi nulla. Nei prossimi mesi spero di riordinare gli appunti, magari pubblicarne qualcuno su questo blog, e poi chiudere i lavori di ricerca, anche se forse non quelli di organizzazione.
In altri settori dovrò mantenere un’attività solo pratica, soprattutto in rapporto con la ristrutturazione radicale dei siti del Consorzio ICoN, che spero parta fra poco e dovrebbe portar via quasi tutto il 2014. In aree come l’editoria elettronica, la codifica di testi e l’e-learning dovrò quindi studiare parecchio, in vista di un aggiornamento che comprenderà il passaggio al mondo dell’HTML 5 e delle piattaforme mobili. Non mi aspetto però di lavorare a contributi scientifici o didattici in questi settori. Non per tutto il 2014, perlomeno!
Il grosso della ricerca del 2014 dovrà invece essere dedicato al tema dei corpora nell’apprendimento dell’italiano. Fa parte di un PRIN sulle “Scritture brevi” in cui gestisco un’unità di ricerca e sarà anche l’argomento del mio prossimo corso di Linguistica italiana II per la Magistrale di Informatica umanistica, che inizierò a febbraio.
Se ce la farò, spero poi di approfittare dello stesso PRIN per approfondire il discorso sui fumetti, che sono una delle aree di ricerca del progetto (anche se non la mia). Dato il cumulo di impegni non penso proprio di riuscire a chiudere il mio libro sull’italiano dei fumetti entro il 2014: il 2015 potrebbe essere una scadenza più realistica.
Dopodiché, spero di tornare a qualche lavoro più tradizionale di linguistica italiana. I progetti abbozzati sono due: un’analisi della sintassi dei giornali e l’edizione del testo italiano della Storia do Mogor di Niccolò Manucci. Se ne parlerà nel 2015, spero. E qui si passa alla programmazione a lunga scadenza.
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