Da pochi giorni è uscito un mio nuovo articolo sugli intrecci tra informatica e linguistica. L’articolo si intitola Libraries, Linguistics and Artificial Intelligence: J. C. R. Licklider and the Libraries of the Future ed è stato pubblicato dalla rivista JLIS.it, Italian Journal of Library, Archives, and Information Science
La base non troppo remota di questo articolo è un intervento che ho tenuto a Parigi nel 2013 a proposito dei pionieristici lavori di Licklider. La base più remota è una serie di riflessioni mie (in parte presentate anche su questo blog) sui vantaggi e sui limiti delle interfacce grafiche per i sistemi informatici. Licklider è stato, in particolare negli anni Sessanta, una delle persone che hanno contribuito di più a creare i moderni sistemi di interazione con i computer… però, prima di incoraggiare il modello poi vincente, aveva fatto numerose sperimentazioni.
Il modello vincente ha poi nascosto molte alternative. Tornando indietro nel tempo, quindi, le idee più vecchie di Licklider sono molto interessanti da studiare, per vedere in che modo avrebbero potuto andare le cose. Nel mio articolo mi concentro in particolare su un fondamentale rapporto tecnico di Licklider, pubblicato in volume nel 1965: Libraries of the Future. L’interazione prospettata lì era ancora basata sul sogno di poter elaborare facilmente il linguaggio naturale; nel giro di pochi anni, il sogno si sarebbe scontrato con la realtà – ma adesso che la tecnologia si è evoluta, secondo me vale la pena tornare un po’ indietro e trovare qualche spunto interessante.
Mirko Tavosanis, Libraries, Linguistics and Artificial Intelligence: J. C. R. Licklider and the Libraries of the Future, JLIS.it, settembre 2017, v. 8, n. 3, pp. 137-147, ISSN 2038-1026, doi:http://dx.doi.org/10.4403/jlis.it-12271.
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