In questi tre giorni sono a Campobasso per l’interessantissimo convegno CILGI 2019. Organizzato da Giuliana Fiorentino all’Università del Molise, il convegno è dedicato all’alfabetizzazione come pratica di cittadinanza. Un tema che mi sta molto a cuore, ovviamente…
Io ho parlato ieri (il 26 settembre) con un intervento su Alfabetizzazione digitale, scrittura enciclopedica ed educazione linguistica democratica. Cioè, in particolare, di quali siano gli spazi in cui oggi, nella vita civile e democratica, la scrittura ha la sua importanza. La mia idea è che questi spazi non siano molto ampi, ma che potrebbero esserlo e che varrebbe la pena, per la società tutta, investire consapevolmente energie in questa direzione – ampliandoli gli spazi che esistono, e creandoli dove non esistono. E, soprattutto, farlo dopo aver raccolto qualche informazione sulla situazione; perché di ciò che accade oggi nel mondo reale abbiamo una consapevolezza molto vaga.
Impostazione di base? Tullio De Mauro, ovviamente; ma tenendo presente che i lavori di De Mauro e della sua scuola non forniscono liste già pronte di spazi per la discussione civile. Al tempo delle Tesi del GISCEL, partiti e sindacati erano (e in parte sono) punti di riferimento; ma oggi? Non è esattamente uno spazio generale di discussione, e ha molte controindicazioni, ma un ambiente interessante da questo punto di vista è quello di Wikipedia, in cui da molti anni ho fatto esperienza.
Stamattina poi un vertice del convegno è stata l’interessantissima presentazione di Florian Coulmas, forse oggi il più importante studioso dei sistemi di scrittura su scala mondiale. Parlando in parte in italiano, Coulmas ha risposto alla domanda su quale sia “il miglior sistema di scrittura del mondo”. Spoiler: è l’alfabeto hangŭl usato in Corea (non sono rimasto troppo sorpreso). Ma in generale tutta la presentazione è stata affascinante… e adesso aspetto con interesse il resto del convegno.
Nessun commento:
Posta un commento