Per motivi di lavoro, mi sono ritrovato di recente a usare e consigliare il Nuovo manuale di stile: edizione 2.0 di Roberto Lesina (Bologna, Zanichelli, 1994, ristampato spesso in rilegato e in brossura; io uso la versione rilegata, più pratica, ISBN 978-88-08-0962-9).
Il libro, cui ho fatto un rapido accenno in passato, si presenta con il sottotitolo di Guida alla redazione di documenti, relazioni, articoli, manuali, tesi di laurea. In realtà, però, non è una guida alla scrittura, del tipo “concentrati e rilassati, lascia fluire il tuo pensiero”: è un testo che presenta un’ampia gamma di standard e criteri pratici per gestire problemi specifici. Per esempio, il capitolo 8 è dedicato a “Numeri e quantità numeriche” e presenta indicazioni su come si devono scrivere le cifre romane, le date, i periodi di tempo, i valori monetari, latitudine e longitudine, e così via...
Un termine di paragone per la scrittura in lingua inglese può essere rappresentato dal classico Chicago Manual of Style (del 1906, aggiornato fino a oggi) o dagli Elements of style di Strunk e White (del 1923). Per chi lavora professionalmente con la scrittura in lingua italiana, invece, non esistono libri paragonabili.
Inoltre, non solo la copertura è sistematica, ma i criteri sono presentati autorevolmente, con riferimento a un’ampia gamma di pratiche e, quando possibile, alle norme ISO corrispondenti. È vero che il libro, essendo del 1994, è un po’ invecchiato su alcuni punti – per esempio, le norme ISO in alcuni casi sono state aggiornate o variate, e che altri andrebbero corretti. Ma, nella mia esperienza, i ritocchi veramente necessari sono ben pochi.
E il fatto che il libro non parli, per motivi di date, di scrittura per Internet? Beh, la scrittura professionale è rimasta in sostanza inalterata dall’avvento della rete. Quindi questo, dal lato mio, non è un gran problema. Tutt’al più lo spunto per qualche piccola integrazione.
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