Mentre ero a Hong Kong, è uscito il volume Lessico e lessicologia (Roma, Bulzoni Editore, ISBN: 8878706558), a cura di Silvana Ferreri, che raccoglie gli atti del convegno della Società di linguistica italiana (SLI) tenuto a Viterbo dal 27 al 29 settembre 2010.
All’interno c’è anche un contributo scritto da Elisa Bianchi, Margherita Castelli e me: Analisi dei fenomeni di contatto fra inglese e italiano nella piattaforma MOODLE e nei forum di HTML.it (pp. 325-342). Il titolo spiega già buona parte del contenuto… da parte mia, però, aggiungo che è stato abbastanza sorprendente vedere, nelle coppie di sinonimi, la prevalenza delle parole italiane rispetto all’equivalente inglese, anche in contesti molto informali.
In sostanza, questo significa che nelle raccolte che abbiamo messo insieme “thread” è un po’ più frequente di “discussione”, ma “tracciamento” è più frequente di “tracking”, “utente” è molto più frequente di “user”, eccetera. La percentuale complessiva, alla fine, è del 70% di forme italiane contro il 30% di forme inglesi nelle discussioni degli utenti di Moodle, e del 65% contro il 35% in quelle degli utenti di HTML.it. Anche se, certo, la pressione della lingua inglese è forte, e produce esiti interessanti anche nella formazione di composti nominali (“invio mail”, eccetera).
All’interno c’è anche un contributo scritto da Elisa Bianchi, Margherita Castelli e me: Analisi dei fenomeni di contatto fra inglese e italiano nella piattaforma MOODLE e nei forum di HTML.it (pp. 325-342). Il titolo spiega già buona parte del contenuto… da parte mia, però, aggiungo che è stato abbastanza sorprendente vedere, nelle coppie di sinonimi, la prevalenza delle parole italiane rispetto all’equivalente inglese, anche in contesti molto informali.
In sostanza, questo significa che nelle raccolte che abbiamo messo insieme “thread” è un po’ più frequente di “discussione”, ma “tracciamento” è più frequente di “tracking”, “utente” è molto più frequente di “user”, eccetera. La percentuale complessiva, alla fine, è del 70% di forme italiane contro il 30% di forme inglesi nelle discussioni degli utenti di Moodle, e del 65% contro il 35% in quelle degli utenti di HTML.it. Anche se, certo, la pressione della lingua inglese è forte, e produce esiti interessanti anche nella formazione di composti nominali (“invio mail”, eccetera).
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