Ieri, 14 settembre 2023, si è concluso il mio mandato triennale di presidente dei Consigli congiunti di Corso di Studio di Informatica umanistica dell’Università di Pisa: in pratica, la presidenza del corso di laurea triennale e di quello magistrale in Informatica umanistica.
I corsi di studio in Informatica umanistica hanno una valida e ragionevolissima tradizione: l’alternanza tra presidenti provenienti dall’area umanistica e presidenti provenienti dall’area informatica. La tradizione si era interrotta nel ciclo precedente, che aveva visto la successione di due presidenti provenienti entrambi dall’area umanistica, ma per fortuna adesso è stata recuperata. Il nuovo Presidente è quindi il professor Alessio Malizia, docente presso il Dipartimento di Informatica, cui faccio i migliori auguri per l’attività!
Guardando invece al passato… l’esperienza è stata tanto affascinante quanto impegnativa. Il fatto che il mio mandato abbia coperto quasi per intero il periodo pandemico ha avuto gli effetti che si possono immaginare. Ringrazio quindi sentitamente tutti quelli che hanno dato un contributo essenziale per il funzionamento dei Corsi di Studio in questi anni: gli studenti e i rappresentanti degli studenti; i colleghi, e in particolare la professoressa Maria Simi, come vicepresidente fino alla sua uscita dai ruoli e per molti importanti contributi anche in seguito; Alessio Malizia, come vicepresidente nell’ultimo anno di mandato; il personale tecnico-amministrativo, e la dottoressa Gloria Penso in particolare. A tutti loro, e ad altri che qui non nomino, vanno i miei calorosissimi ringraziamenti.
Per quanto riguarda poi la sostanza dei Corsi di Studio, più nelle etichette credo nella realtà in tutta la sua complessità. E in sintesi, al di là dei pur lusinghieri indicatori quantitativi, che possono descrivere solo parzialmente situazioni tanto complesse, mi sembra proprio che i due Corsi di Studio funzionino. Mi sembra poi che nell’interazione tra docenti e studenti, in modo in buona parte indipendente dai progetti di partenza, i corsi abbiano trovato la loro identità. Anzi, per la precisione, due identità diverse, ma entrambe funzionali: una per il Corso di Studio triennale e una per quello magistrale.
Nel mandato appena concluso ho quindi cercato soprattutto di fare una cosa: interpretare la situazione e venire incontro alle esigenze di studenti e docenti, riducendo le interpretazioni personali al minimo indispensabile. Credo che in un contesto del genere lo spirito di servizio sia la cosa migliore… e spero di aver portato a termine questo incarico in modo decoroso. Le valutazioni sul successo o meno dell’attività devono poi essere lasciate ad altri. A livello personale, però, posso testimoniare senza il minimo dubbio la bellezza di questa esperienza!
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