Domenica 4, per staccare un po’, mi sono letto nel dopopranzo il Texone comprato qualche settimana fa: Sierrita Mountains con testi di Jacopo Rauch e, soprattutto, disegni di Giuseppe Palumbo.
Bilancio: un po’ incerto. Non sono mai stato un appassionato di Tex, e salvo errori l’ultimo “Texone” che avevo letto prima di questo era stato quello, indimenticabile, di Magnus, quasi trent’anni fa, nel 1996. Con quello attuale, ho trovato soggetto e sceneggiatura molto limitanti. In pratica, la storia consiste in una serie di scontri improbabili in cui Tex e compagni / compagno ammazzano un po’ di criminali di basso profilo. Tex Willer, in particolare, viene fuori in una forma che trovo ormai abbastanza odiosa: non solo fastidiosamente invulnerabile, ma proprio cattivo nella sua attività di giustiziere. E con un aspetto ancora più imperturbabile del solito.
Come l’ultima osservazione fa capire, non mi hanno troppo impressionato nemmeno i disegni di Palumbo – che viceversa apprezzavo molto tra anni Ottanta e primi Novanta. In questo caso li ho trovati piuttosto disuguali (con una evidente differenza di segno tra tavole più o meno schematiche) e ogni tanto perfino incerti. Per esempio, in diversi casi vengono rappresentati pugni o colpi alla testa in un modo che non rende chiaro che cosa è successo (più vistosamente alle pagine 54, 100 e 162; qui sopra la vignetta di pagina 54). Ogni tanto i movimenti ricordano il Ramarro dei tempi migliori, ma un po’ tutto si perde nella serie eccessiva degli Aaah!.
Jacopo Rauch e Giuseppe Palumbo, Sierrita Mountains, “Tex”, albo speciale n. 40, giugno 2004, € 9,90.
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