Per il mio prossimo lavoro sull'italiano del web ho iniziato a gestire la bibliografia usando Zotero: un sistema sviluppato dalla George Mason University, distribuito con licenza GPL3 e adatto a gestire informazioni bibliografiche di diverso tipo. In sostanza, si scheda un articolo o un libro o un sito web con un plugin di Firefox, poi si trascina l'iconcina che rappresenta l'articolo in, per esempio, Writer di Open Office, e i dati bibliografici vengono trascritti.
In aggiunta al meccanismo base, Zotero ha anche diverse funzioni interessanti, che lo rendono preferibile ad archivi più artigianali. Per esempio, regolando le opzioni del programma si possono salvare le citazioni in diversi formati, il che è comodo quando (come spesso accade) le stesse opere base devono essere citate in dieci articoli diversi, con dieci criteri diversi di presentazione. Apparentemente, sta diventando la cosa più vicina a uno standard che sia disponibile in questo settore.
È ancora presto per capire se il sistema può andar bene per me, ma di sicuro qualche funzione integrata comincia a essere interessante. Per esempio, per gli articoli inseriti su JSTOR e alcune altre fonti non occorre digitare a mano i dati bibliografici (autore, titolo, rivista...): nella barra dell'indirizzo di Firefox compare un'iconcina che, cliccata, trascrive direttamente i dati in Zotero. I siti che offrono questo genere di indicizzazione sono ancora pochi, ma spero che crescano... In fin dei conti, prima o poi uno standard dovrà pure emergere!
Come si traduce broligarchy?
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Un neologismo usato in associazione alla futura presidenza Trump che
risulta poco trasparente senza alcune informazioni aggiuntive.
3 giorni fa
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