lunedì 22 ottobre 2012

IIC Giacarta

 
Nella mia settimana indonesiana, il punto di riferimento fondamentale è stato l’Istituto Italiano di Cultura di Giacarta, dove sono stato gentilmente invitato dalla Direttrice, Giovanna Jatropelli. Si è trattato anche di una piacevole sorpresa come struttura, perché l’Istituto si trova in una bella villa coloniale, ristrutturata e ampliata, nel quartiere delle ambasciate a Menteng – probabilmente una delle migliori zone residenziali di Giacarta. All’interno ci sono aule, biblioteca a la sala conferenze in cui sono stati fatte le presentazioni della Settimana della Lingua Italiana nel mondo. Questa è appunto una foto ricordo con la Direttrice e il sottoscritto nel giardinetto d’ingresso:
 

Martedì 18 ho tenuto la mia presentazione sulle nuove tecnologie e sull’insegnamento dell’italiano. Ho dovuto parlare in inglese, perché il numero di presenti in grado di seguire una presentazione in italiano era molto ridotto... ma l’importante è stabilire la comunicazione! Spero poi che scoprire che adesso l’italiano si può studiare anche online spinga qualcuno a interessarsi (e, perché no, magari a comprare i corsi ICoN).
 
In aggiunta alla mia presentazione ho poi partecipato anche agli altri incontri organizzati dall’Istituto: di quello con Tanti Susilawati ho già parlato, ma è stata molto interessante anche una lunga presentazione della Commedia dell’Arte da parte di Giuseppe Confessa, console onorario d’Italia a Bali. Il console Confessa (“Pino”) parla sia balinese sia Bahasa Indonesia, e soprattutto è un professionista del teatro e ha alle spalle una lunga attività nel settore: non sono stato in grado di seguire buona parte della sua presentazione, tenuta in Bahasa Indonesia e intervallata da recitazione in costume da Pulcinella, ma il pubblico ha apprezzato enormemente.
 
Nell’assieme, poi, come dicevo, l’attività dell’Istituto è stata una piacevole sorpresa. Gli studenti di lingua, se ho capito bene, sono circa duecento a semestre, e il numero è sorprendentemente alto, visto che l’Indonesia non ha rapporti particolarmente stretti con l’Italia. Uno dei principali motivi di attrazione è senz’altro rappresentato dalla cucina italiana, molto popolare a Giacarta e dintorni (di fronte all’Istituto campeggia per esempio la gigantesca insegna di un “Izzi Pizza” preesistente, mi dicono, all'insediamento dello stesso Istituto), e i corsi di cucina organizzati dall’Istituto hanno un ottimo successo.
 

Aggiungo poi che l’Istituto ospita al primo piano un piccolo ma ottimo ristorante, il “Caffè Italia”, frequentato anche da parecchi esterni e gestito da indonesiani che hanno imparato direttamente da cuochi italiani. Per me è stata l’occasione di ritornare, dopo un mese e passa di viaggio, a mangiare una pastasciutta ben fatta... e riscoprire che, se la cucina italiana ha successo in tutto il mondo, non è solo questione di moda!
 

In generale, quindi, l’esperienza è stata splendida. Gianni Vezzoli ha curato ottimamente la parte organizzativa e amministrativa, mentre tra i dipendenti locali dell’Istituto è stato gentilissimo Eryanto Tamtomo, che parla un ottimo italiano e mi ha accompagnato in diversi spostamenti e in diverse conversazioni interessanti. A loro, oltre che alla Direttrice, vanno i miei ringraziamenti!
 

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