martedì 20 gennaio 2015

Fortis, Scrivere per il Web

 
Ho apprezzato molto il manuale di Daniele Fortis Scrivere per il Web. L’avevo ricevuto in copia omaggio dall’editore all’inizio del 2014, ma solo adesso sono riuscito a leggerlo – per fortuna, ne è valsa la pena!
 
Il libro ha un’impostazione molto in sintonia con le mie idee di didattica nel settore. Parte infatti dalle caratteristiche del mezzo-Web, descritte in modo molto simile a quello che ho trovato utile applicare per anni nei miei corsi. Passa poi già nel secondo capitolo a trattare di struttura del testo, enunciando principi classici (la piramide rovesciata), ma dedicando un ampio spazio a una delle mie più grandi passioni, cioè le liste, e arrivando fino alle tabelle. Il terzo capitolo è dedicato invece alla creazione di “link efficaci”.
 
Il grosso del testo, però, è occupato da due capitoli centrali, il quarto e il quinto, che sono dedicati rispettivamente a essere chiari e essere concisi, per un totale di quasi 100 pagine. Qui i criteri riguardano la scrittura in italiano, e sono molto estesi e dettagliati. Più di quanto si sia visto in qualunque altro manuale su questo argomento, mi sembra. Per esempio, un paragrafo sulla concisione lessicale si espande per 11 pagine prendendo in esame, con numerosi esempi:
  • Parole lunghe 
  • Parole “espanse”, con l’esame separato di 
  •   Sostantivi 
  •   Verbi 
  •   Aggettivi 
  •   Avverbi 
  •   Preposizioni e congiunzioni 
  • Coppie ridondanti 
  • Aggettivi e avverbi superflui 
  • Articoli superflui
Io a livello didattico ho sempre trovato più efficace indicare solo i principi di base e alcune tecniche campione (per esempio, eliminare la nominalizzazione), lasciando che fossero gli studenti a ricavarne tutte le conclusioni. Però è chiaro che un’esposizione di questo tipo può essere un ottimo punto di riferimento su cui tornare più volte, a distanza di tempo, per approfondire tecniche diverse.
 
Con il capitolo 6 il libro di Fortis si sposta poi su questioni generali di impaginazione, dalla scelta dei caratteri al ruolo delle immagini, mentre il settimo capitolo è dedicato a un argomento dal taglio molto pratico: scrivere per i motori di ricerca. Ovvero, scrivere (senza eccessi) in funzione di Google. Perché in fin dei conti la prima preoccupazione di chi scrive “deve essere redigere testi di qualità: informativi, di facile comprensione, rispondenti alle esigenze delle persone cui sono destinati” (p. 234).
 
Limiti del lavoro… se vogliamo trovarne, il più evidente è che la scrittura “per il web” ha qualche tratto unitario, ma più che altro si scompone in “scrittura per i diversi generi testuali che compongono il web” (natura che spero di aver dimostrato nel mio libro su L’italiano del web). Questo principio viene ogni tanto richiamato implicitamente nel libro, ma non è descritto in modo dettagliato; a livello pratico, l’unico esame sistematico di scrittura per un “genere testuale” è quello offerto dall’appendice 1 del libro, Scrivere una pagina di FAQ (pp. 235-242). Però è chiaro che questa è una scelta, e che il manuale nel suo assieme rappresenta un’ottima presentazione di criteri di scrittura per siti web di tipo “istituzionale”.
 
Daniele Fortis, Scrivere per il Web, Santarcangelo di Romagna, Apogeo Education e Maggioli Editore, 2013, pp. x + 261, € 19,50, ISBN 978-88-387-8988-5; ricevuto in omaggio dall’editore.
 

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