Il 2022 per me è stato un anno davvero impegnativo – come si vede anche dagli scarsi aggiornamenti su questo blog. Sia le questioni personali sia, soprattutto, il lavoro hanno reso difficile fare qualcosa di più che gestire le urgenze. Adesso però, finalmente, molti traguardi importanti sono stati raggiunti e spero che nei prossimi mesi (o perfino anni?) le cose vadano molto, molto meglio.
Nell’elenco delle cose che non sono riuscito a fare rientrano anche gli aggiornamenti sulle pubblicazioni. Per questo arrivo solo ora a parlare di un contributo che in effetti è uscito nella prima metà dell’anno: il mio Riformulare fonti in voci di enciclopedia. Il libro in cui è uscito presenta gli atti del III convegno ASLI Scuola, tenuto nel febbraio 2020: non lo immaginavo, ma per un anno e mezzo per me sarebbe stato l’ultimo convegno in presenza …
Il contributo, comunque, presenta l’attività generale della riformulazione in rapporto al caso specifico delle voci di Wikipedia. Il passaggio dalla riformulazione scolastica a quella su un sito pubblico mi sembra importante, perché rende necessario affrontare il rapporto con il diritto d’autore e la necessità legale, in diversi contesti, di usare parole proprie per fornire informazioni già presentate da altri. Ciò amplia il panorama rispetto alle pratiche scolastiche, che spesso consistono solo nella riscrittura di un testo in forma più chiara.
In ogni caso, ciò che emerge è che la riformulazione ha un posto importante ma minoritario nella scrittura di Wikipedia. In una tesi di laurea triennale è stato eseguito il confronto di un campione di voci di Wikipedia in lingua italiana con il testo di 65 fonti su cui si basavano le informazioni presentate nel testo. Dalle 65 fonti si è passati a 52 casi analizzabili (gli altri erano basati su collegamenti non funzionanti, indicazioni impossibili da verificare e simili); e di questi, ben 41 potevano essere considerati rielaborazione completa, senza stretti contatti con il testo di partenza a parte il trasferimento di informazioni. In un caso c’era una citazione letterale, in 6 casi una rielaborazione leggera e in 4 casi una rielaborazione consistente.
Già questo dato è interessante: alla fine, il canale più importante per il trasferimento di informazioni da un testo all’altro è la rielaborazione personale, non la riformulazione. Come spesso accade, però, la verifica sistematica ha permesso di notare anche altre cose. Ancora più interessante mi sembra infatti un altro punto: il fatto che le fonti citate fossero in grande maggioranza (40 su 65) in lingua diversa dall’italiano. E in effetti, se ci pensiamo bene, su questo non si riflette molto. Oggi la scrittura basata su altre scritture ha spesso alla base un testo in altre lingue – e anche l’insegnamento della scrittura in lingua italiana dovrebbe tener conto di questo fatto, notando che spesso più che riformulare si traduce.
Mirko Tavosanis, Riformulare fonti in voci di enciclopedia, in Dal testo al testo: lettura, comprensione e produzione, a cura di Claudio Giovanardi, Elisa De Roberto e Andrea Testa, Firenze, Cesati, 2022, pp. 445, , € 36, ISBN 978-88-7667-951-3, pp. 399-408. Copia ricevuta come autore.
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