Quest’anno, il mio romanzo di fantascienza per Ferragosto è River of Gods di Ian McDonald (lo scrittore, non il flautista dei King Crimson). Scelta fatta un po’ perché è un romanzo (del 2004)sull’India (del 2047), un po’ perché quindici anni fa McDonald mi piaceva e mostrava grandi possibilità. Erano i tempi di Kling Klang Klatch, una graphic novel di indagini hard boiled in un mondo popolato da panda di peluche, bambole e assassini; e la scena iniziale di River of Gods, del resto, ricorda proprio l'inizio di KKK.
Inoltre, anche in questo caso la storia funziona. Impossibile sapere come andrà a finire, visto che, nonostante tutto, sono ancora a meno di un terzo... Però intanto è emerso qualcosa di professionalmente interessante: la descrizione di un laboratorio di fisica teorica nel 2047. Anche se i personaggi ricevono d’abitudine messaggi proiettati direttamente negli occhi e con l’aspetto di scritte che galleggiano nell’aria, l’immagine del loro spazio di lavoro è molto più tradizionale. Quando il giovane Vishram Ray entra in uno dei laboratori che ha appena ereditato, scopre che
There are non humming machines or looping power conduits, just desks and glass partitions, paper piled unsteadily on the floor, whiteboards on the walls. The white boards are full of scrawls. They continue onto the walls. Every square centimetre of surface is crammed with symbols and letters edged at crazy angles to each other, lassoed in loops of black felt marker, harpooned by long lines and arrows in black and blue to some theorem on the other side of the board. The brawling equations spread over desks, benches, any flat surface that will take felt marker. The mathematics is as unintelligible to Vishram as Sanskrit, but the cocoon of thought and theory and vision comforts him, like being inside a prayer (pp. 164-5).
I pennarelloni servono però anche per altri tipi di messaggio, apparentemente:
As his party leaves, Vishram picks up a felt marker and quickly writes on the desktop: DNNR, 2NITE?
Sonia Yadav reads the invite upside down.
“Strictly professional,” Vishram whispers. “Tell me what’s hot and what’s not.”
OK she writes in red.
8. PICK-UP HERE.
She underlies the OK twice (p. 165).
Come andranno a finire le cose, immagino lo scoprirò nelle prossime 400 pagine...
SuperBum! Marchionimi in libertà
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Un nome di carta igienica scoppiettante ma con potenziali effetti
indesiderati (e altri spunti linguistici)
5 giorni fa
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