Dal punto di vista del lavoro, il 2020 per me è stato un anno eccezionalmente difficile. La ragione principale, forse, è stata la più ovvia: il Covid-19 e tutti gli impegni connessi con lo spostamento del lavoro a distanza hanno portato a un forte aumento del carico per le attività normali.
Inoltre, non ci sono state solo le attività normali! Parlando anche solo dell’insegnamento… Per il mio Laboratorio di scrittura del II semestre dell’anno accademico 2019-2020 avevo chiesto supporto per gestire il carico di lavoro, ma per una perversa congiuntura di eventi il supporto non è arrivato. La ripetizione del corso, che avrebbe dovuto tenersi nel II semestre dell’anno accademico 2020-2021, è stata anticipata al primo semestre, cioè a questo. I corsi OFA a distanza di cui mi occupo si sono moltiplicati e, anche se questa è una soddisfazione, perfino qui all’inizio non è stato possibile avere un supporto. In aggiunta, in questo semestre ho gestito e in parte tenuto un corso di Italian linguistics, ovvero di Linguistica italiana in inglese (!) per studenti stranieri. In circostanze normali, gestire tutto questo sarebbe stato impegnativo ma ragionevole. Nelle attuali circostanze… diciamo che sono stati mesi molto impegnativi!
Mi è anche spiaciuto non poter partecipare tanto quanto in passato alla Settimana della lingua italiana nel mondo, che quest’anno ovviamente si è tenuta tutta a distanza. Mi è spiaciuto particolarmente perché il tema della Settimana, quest’anno, era particolarmente bello: L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti.
Per fortuna, grazie a un gentile invito di Marco Marica e Matteo Cattaneo, direttori rispettivamente degli Istituti Italiani di Cultura di Città del Messico e Città del Guatemala, ho avuto se non altro la possibilità di fare una conferenza sul rapporto tra lingua italiana e fumetti e un corso per docenti. La conferenza era in spagnolo: ho scritto il testo in italiano, i traduttori degli IIC l'hanno tradotto e poi io l'ho letto in spagnolo... mi chiedo che impressione ne abbiano avuto gli ascoltatori! Ma i docenti che hanno partecipato al corso si sono confermati davvero bravi (avevo già conosciuto diversi di loro nel 2018) e hanno anche proposto diverse attività molto interessanti. Per inciso, i fumetti più usati, sia nel corso sia nella loro pratica normale di insegnamento, si sono rivelati la Pimpa e Mafalda (che, anche se non è italiano, è talmente popolare nei paesi di lingua spagnola da rappresentare un punto di riferimento).
Per finire, poi, alla fine di ottobre sono stato eletto presidente dei Corsi di studio (triennale e magistrale) in Informatica umanistica qui a Pisa. È indubbiamente un onore – e anche un impegno molto consistente.
In questa veste, giusto ieri ho presieduto la mia prima sessione di laurea. Tra triennale e magistrale, i laureandi erano 19 – e io ho fatto da relatore per sei di loro. Anche questo è stato un bell’impegno, ma alla fine è andato tutto benissimo e le tesi, al solito, sono state una splendida fonte di motivazione. Se è possibile fare tutto questo lavoro nel mezzo della seconda ondata, qualche possibilità di miglioramento ce l’abbiamo! E spero che da adesso in poi, un po’ alla volta, tante altre situazioni possano migliorare.
Nessun commento:
Posta un commento