Ogni tanto, a scappatempo, faccio qualche lettura di approfondimento sull'origine dell'italiano. Tassello base è la trasformazione del latino e il suo rapporto con le altre lingue parlate in Italia nell'antichità. Per conoscere la situazione è essenziale leggersi di prima mano storici e geografi antichi... e qualche giorno fa al Libraccio ho trovato l'edizione Bur dei libri V e VI della Geografia di Strabone, quelli dedicati all'Italia. Colto da improvvisa ispirazione, per 5,25 € ho contravvenuto alla mia regola di comprare solo quel che non si trova nelle biblioteche e mi sono lanciato nella lettura.
Naturalmente Strabone non dice molto di interessante sulla situazione linguistica d'Italia, e in alcuni punti le sue lacune sono sorprendenti. Però qualche passo degno di nota c'è. Forse il più interessante riguarda gli oschi, perché parlando della Campania - e, più in dettaglio, della pianura Pomentina - Strabone dice (V, 6, c 233):
τὴν δὲ συνεχῆ ταύτῃ πρότερον Αὔσονες ᾤκουν͵ οἵπερ καὶ τὴν Καμπανίαν εἶχον͵ μετὰ δὲ τούτους Ὄσκοι· καὶ τούτοις δὲ μετῆν τῆς Καμπανίας͵ νῦν δ΄ ἅπαντα Λατίνων ἐστὶ μέχρι Σινοέσσης͵ ὡς εἶπον. ἴδιον δέ τι τοῖς Ὄσκοις καὶ τῷ τῶν Αὐσόνων ἔθνει συμβέβηκε· τῶν μὲν γὰρ Ὄσκων ἐκλελοιπότων ἡ διάλεκτος μένει παρὰ τοῖς Ρωμαίοις͵ ὥστε καὶ ποιήματα σκηνοβατεῖσθαι κατά τινα ἀγῶνα πάτριον καὶ μιμολογεῖσθαι· τῶν δ΄ Αὐσόνων οὐδ΄ ἅπαξ οἰκησάντων ἐπὶ τῇ Σικελικῇ θαλάττῃ͵ τὸ πέλαγος ὅμως Αὐσόνιον καλεῖται.
La traduzione italiana pubblicata dalla Bur, di Anna Maria Biraschi, mi sembra sbagliata su un paio di punti importanti:
Il territorio vicino era abitato in origine dagli Ausoni che occupavano anche la Campania e, dopo, dagli Oschi; a questi apparteneva una parte della Campania, ma ora, come dicevo, appartiene tutta al Lazio fino a Sinuessa. Èavvenuta una cosa singolare riguardo agli Oschi e alla stirpe degli Ausoni: scomparsi gli Oschi, il loro dialetto sopravvive presso i Romani, cosicché vengono messi in scena anche carmi in qualche concorso tradizionale e vengono mimati; inoltre, sebbene gli Ausoni non abbiano mai abitato sul mar di Sicilia, tuttavia il mare viene chiamato Ausonio.
Non ho controllato altre traduzioni o i vocabolari, ma direi che il significato corretto è:
Il territorio vicino era abitato nella parte iniziale (cioè, andando verso l'interno) dagli ausoni, che occupavano anche la Campania, e andando ancora più all'interno dagli oschi. Anche questi avevano una parte della Campania, ma ora tutto il territorio fino a Sinuessa appartiene ai latini, come ho detto. Agli oschi e agli ausoni è successa una cosa simile: scomparsi gli oschi, la loro lingua (διάλεκτος) si mantiene presso i romani, al punto che vengono messi in scena in patria negli agoni poemi e si fanno recite di mimi [qui non sono tanto sicuro dei significati...]: allo stesso modo, anche se gli ausoni non hanno mai abitato sul mar di Sicilia, il mare viene ugualmente chiamato Ausonio.
Differenze importanti: intanto il μετὰ della successione ausoni - oschi secondo me non è temporale, ma spaziale (gli oschi abitavano sulle montagne!). Poi, il parallelismo tra il destino di ausoni e oschi, che sopravvivono solo nelle parole, mi sembra ben più chiaro in una traduzione come quella che ho abbozzato.
Detto questo, il punto fondamentale per me è ovviamente questa sopravvivenza linguistica. Il popolo degli oschi è scomparso: τῶν μὲν γὰρ Ὄσκων ἐκλελοιπότων. Ai tempi di Strabone in Campania ormai c'erano solo latini. Questa è l'idea tradizionale della romanizzazione, e una testimonianza del genere ha un peso enorme. Ma evidentemente i romani si sentivano tanto imparentati con gli oschi da riprenderne la poesia... e del resto, anche negli anni seguenti la tradizione doveva essere forte. Strabone scrive probabilmente prima del 25 d.C. Quasi cinquant'anni dopo, sui muri di Pompei sono presenti numerose scritte in osco, pur essendo Pompei una città sostanzialmente romana. Che cosa significa questo? Sarei tentato di rispondere: che il popolo osco aveva perso unità e tradizioni, ma che gli oschi erano ancora in giro, e il loro linguaggio continuava a essere usato con un certo prestigio.
Decisamente, c'è bisogno di approfondire.
SuperBum! Marchionimi in libertà
-
Un nome di carta igienica scoppiettante ma con potenziali effetti
indesiderati (e altri spunti linguistici)
5 giorni fa
Nessun commento:
Posta un commento