In una delle stanze d'ingresso dell'Archivo de Indias a Siviglia c'è in mostra un antico cannone proveniente dalla Nuestra Señora de Atocha, un galeone affondato nel 1622. Il cannone è qui perché il relitto è stato individuato negli anni Settanta anche grazie a informazioni contenute appunto nell'Archivio.
Un cartellino informativo messo accanto al cannone spiega la vicenda e il ruolo dell'Archivio nel ritrovamento (che ha permesso di recuperare anche un bel po' di lingotti d'oro). Il messaggio sottinteso sembra essere: "ecco un esempio di quel che possono fare gli archivi".
Vero, ma il ripescaggio di qualche lingotto d'oro impallidisce rispetto a quel che è implicato dal resto delle carte. Raccolti qui a partire dalla fine del Settecento, i documenti sono la testimonianza del modo in cui la Spagna ha gestito per tre secoli un intero continente: in buona parte, attraverso la scrittura. Trattati, documenti, atti amministrativi, eccetera. Mi spiace esserci passato nei giorni tra un'esposizione e l'altra, in un momento in cui non c'era praticamente nessun documento originale in mostra per il visitatore di passaggio; ma in questi casi, quel che conta è l'idea...
SuperBum! Marchionimi in libertà
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Un nome di carta igienica scoppiettante ma con potenziali effetti
indesiderati (e altri spunti linguistici)
5 giorni fa
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