Ieri sera non sono arrivato alla British Library in tempo per studiare. Colpa mia: mi sono preso un alloggio economico in un Travelodg accanto a Heathrow, sperando di muovermi a piedi... e invece non c'erano percorsi pedonali tra albergo e metropolitana. L'unico modo per muoversi e' con gli autobus o i taxi. Perlomeno se non si vuole far la fine del protagonista di Concrete Island.
Pero' mi sono rivisto almeno l'esposizione permanente della BL, che e' sempre fonte di ispirazione. In una vetrina c'e' il Codex sinaiticus (il piu' antico testimone integrale dei vangeli, meta' del IV secolo) esposto accanto a un frammento di rotolo di papiro anteriore di cinquanta o cent'anni. Il contrasto e' notevole: due epoche diverse della scrittura. In esposizione accanto un altro codex fondamentale per la trasmissione del testo greco dei vangeli e dell'Antico Testamento, l'Alexandrinus.
Incredibile anche (me ne scordo ogni volta) l'esposizione dei testi a stampa orientali. IN particolare un foglio giapponese dell'VIII secolo. L'imperatrisce Shotoku ne fece stampare, si dice nel commento, un milione di copie. E poi la Bibbia di Gutenberg, e un'indulgenza stampata forse dallo stesso Gutenberg nel 1454-55. Peccato non sia seposto nulla dei testi cinesi o coreani stampati con caratteri mobili. Tanto piu' che i caratteri cinesi anche antichi sono incredibilmente simili a quelli moderni, e qualcuno sono riuscito a riconoscerlo perfino io (!).
Insomma, passaggio rapido ma, appunto, d'ispirazione. E anche tornare a rivedere la biblioteca di Giorgio III nella torre di vetro centrale non e' una brutta cosa.
Come si traduce broligarchy?
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Un neologismo usato in associazione alla futura presidenza Trump che
risulta poco trasparente senza alcune informazioni aggiuntive.
4 giorni fa
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