Ieri ho fatto la seconda lezione del corso, interamente occupata da una dimostrazione pratica. Mi sono portato dietro tre computer rotti e ho diviso gli studenti in tre gruppi. Il primo gruppo conteneva gli esperti: le persone già capaci di fare operazioni tipo montare una scheda di rete su un vecchio computer desktop e così via. Ho fatto uscire gli altri due gruppi e ho distribuito gli studenti rimasti attorno ai tre computer. A tutti ho dato l'incarico di eseguire (collettivamente) un semplice intervento sul computer, scrivendo in parallelo istruzioni per i compagni rimasti fuori, in modo che al rientro potessero ripetere l'operazione in autonomia.
A lavoro terminato ho fatto rientrare il secondo gruppo, che ha eseguito le istruzioni mentre i colleghi del primo gruppo rimanevano a osservare. Ne è venuta fuori qualche semplice modifica ai testi, ma il lavoro è stato portato a termine in tutti e tre i casi senza problemi. Poi è stato il turno dell'ultimo gruppo, che ha lavorato sulle istruzioni ritoccate e ha completato il lavoro molto in fretta.
La prova è stata istruttiva da molti punti di vista. Per esempio, gli studenti del primo turno hanno capito molto in fretta che per rendere le istruzioni più comprensibili era utile usare dei semplici disegni. A dire il vero, alcuni hanno avuto le tipiche esitazioni da compito in classe ("possiamo fare dei disegni o dobbiamo fare tutto solo a parole?"), ma l'importanza dei disegni è stata evidente a tutti. Uno dei gruppi è arrivato addirittura a colorare i disegni, per far capire meglio quali erano i cavi elettrici descritti nel testo. Proprio in vista di questo risultato avevo chiesto di lavorare con carta e matita: se avessero dovuto fare lo stesso lavoro al computer, probabilmente nessuno di loro avrebbe pensato a un disegno... visto che al computer è scomodo disegnare anche solo tre righine in croce.
Il gioco avrà funzionato, a livello didattico? Spero di sì. L'importante, comunque, era dare la sensazione che un testo professionale, come ogni altro strumento, serve a fare un lavoro. Se poi il testo è scritto bene, pensando al destinatario e guardando le cose dal suo punto di vista, può dare anche qualche soddisfazione all'autore e al lettore. Per esempio, quando gli autori vedono con i propri occhi persone che, dopo aver letto qualche riga di istruzioni ben fatte, riescono a eseguire operazioni mai provate in precedenza.
Certo, se gli studenti fossero stati venticinque invece di cento e passa, avremmo lavorato meglio. E se l'aula fosse stata più grande, tutto sarebbe stato più comodo. Ma forse la lezione ha funzionato anche in queste condizioni non ottimali.
SuperBum! Marchionimi in libertà
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Un nome di carta igienica scoppiettante ma con potenziali effetti
indesiderati (e altri spunti linguistici)
4 giorni fa
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