La paleografia è una di quelle scienze in cui i margini di incertezza sono sorprendentemente ampi. Dicevo nell'
ultimo post che Paul Saenger colloca la scrittura del
Libro di Mulling entro il 692, cioè immediatamente a ridosso della morte di Teodoro di Tarso in Inghilterra.
Facendo una ricerchina con JSTOR, vedo però che i contributi più recenti assegnano il
Libro di Mulling a una data ben più tarda. In un articolo di Lawrence Nees (accessibile in rete, temo, solo attraveso istituzioni che hanno un abbonamento JSTOR),
Reading Aldred's Colophon for the Lindisfarne Gospels, pubblicato su
Speculum, 78, 2 (aprile 2003), pp. 333-377, dopo la citazione del
Libro di Armagh (databile all'807), si legge a p. 362:
the Book of Mulling (Dublin, Trinity College Library, MS 60) may be earlier, perhaps mid- to later eighth century, although a later dating well into the ninth century has been pro posed, but the colophon makes the manifestly false claim that the manuscript was written by the monastery's founder, St. Moling, active several centuries earlier (fol. 94r: "nomen h. scriptoris mulling dicitur"); this manuscript also had an elaborate cumdach of later manufacture.
Come fonte di informazione, Nees rimanda al proprio articolo
The Colophon Drawing in the Book of Mulling: A Supposed Irish Monastery Plan and the Tradition of Terminal Illustration in Early Medieval Manuscripts, pubblicato nei
Cambridge Medieval Celtic Studies, 5 (1983), pp. 67-91, che non sono riuscito a recuperare al volo. Però sospetto che Nees si sia autocitato correttamente...
Insomma, l'affermazione di Saenger secondo cui il
Libro di Mulling risale al settimo secolo non sembra universalmente condivisa. Il che cambia parecchio le cose per quanto riguarda la ricerca dei primi esempi di scrittura separata, l'influenza dei vangeli siriaci sulla cultura delle isole britanniche, e così via.
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