Il 9 dicembre 2010 sono stati pubblicati i risultati degli ultimi test PISA, organizzati dall'OCSE. I test misurano le conoscenze e le competenze degli studenti quindicenni che appartengono a 34 paesi membri dell'OCSE + 40 esterni. Al momento, i test PISA rappresentano anche la maggiore massa di dati direttamente confrontabili su questi aspetti.
Dal punto di vista pratico, i test sono stati ripetuti ogni tre anni a partire dal 2003; le edizioni del 2000 e del 2009 (che è quella di cui sono appena usciti i risultati) si concentravano sull'area della "lettura" e sono quindi per me di particolare interesse. Curata dall'INVALSI, la versione italiana dei test è stata somministrata a circa 31.000 studenti. Purtroppo non è stata inclusa una sezione dei test (ERA) specificamente dedicata alla lettura su supporto elettronico, ma i risultati sono comunque molto interessanti.
È chiaro che test di questo genere non vanno presi per oro colato. Il test PISA è molto orientato alla risoluzione di problemi, cosa che lo rende bersaglio di critiche da parte di molti teorici della conoscenza "pura". La conoscenza "pura" è cosa bellissima, ed è certo che la vita non si riduce a una continua risoluzione di problemi; ma al momento non esistono alternative serie al test PISA e, in attesa che i detrattori propongano e riescano a mettere in funzione un sistema di valutazione più valido, questo abbiamo e su questo ci basiamo.
Quali sono i risultati? Non troppo lusinghieri per i sistemi formativi, che vedono per esempio scendere la media OCSE in lettura da 500 punti nel 2000 a 493 nel 2009: un calo minimo (1,4%), ma a fronte di una spesa aumentata. Per l'Italia poi le cose vanno peggio: anche se nel decennio la situazione italiana è rimasta più o meno inalterata, l'ultimo punteggio nazionale di 486, quindi 7 punti al di sotto della media.
È una catastrofe? Non proprio: questo è piuttosto uno dei tanti casi in cui il bicchiere può essere visto come mezzo pieno o mezzo vuoto. Da un lato, i risultati non sono un gran che, soprattutto a confronto con altri paesi. Dall'altro, un'occhiata a un campione dei test somministrati ai lettori fa passare le velleità catastrofiste. Nella sezione "lettura", il test PISA non richiede di leggere "r-u-o-t-a" o qualcosa di simile: fa domande piuttosto sofisticate, e gli scettici ne possono vedere un campione per esempio nell'Appendice 1 del Rapporto nazionale PISA 2009. E magari provare anche a rispondere...
SuperBum! Marchionimi in libertà
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Un nome di carta igienica scoppiettante ma con potenziali effetti
indesiderati (e altri spunti linguistici)
4 giorni fa
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