giovedì 3 gennaio 2013

Gli italofoni secondo Ethnologue

 
Il primo intervento significativo che ho fatto su Wikipedia è stato sulla voce Lingua italiana. Lì sono intervenuto innanzitutto sull’indicazione del numero di parlanti, che è un vecchio problema della voce… in passato, si sono viste per esempio stime che, per fraintendimento o per volontà di ingannare, collocavano i parlanti a 120 milioni, o giù di lì. Le persone in grado di parlare correntemente italiano, spesso chiamate “italofoni”, sono invece sicuramente molte di meno.
 
A livello internazionale, un punto di riferimento diffuso per le stime sui parlanti delle varie lingue è dato dalle cifre fornite dall’enciclopedia, e dal sito, Ethnologue, realizzato dalla SIL. Il numero di parlanti di una lingua, però, è sempre difficile da valutare. Riguardo a una popolazione, si possono avere dati abbastanza esatti sul numero di componenti, su quello dei maschi e delle femmine, sulla loro età… ma la conoscenza della lingua ha molte variabili. Quand’è che una persona dimostra di “conoscere” l’italiano? Quando sa dire “ciao”, “pizza” e “mafia”, come mi è capitato spesso nelle conversazioni sulla Transmongolica e dintorni? Quando sa dire “cappuccino” e “curva sud”? Oppure quando sa sostenere una conversazione in italiano su questioni di analisi logica? O quando ha letto un libro in italiano? O quando lo ha scritto?
 
Il quadro comune europeo di riferimento per le lingue, giusto per fare un esempio, non parla di “conoscenza” di una lingua in termini di sì / no. Distingue per esempio la competenza linguistica per fasce di competenza, da A1 a C2. La valutazione, però, è molto difficile da compiere – e nessuno in pratica può farla, se non su base statistica. C’è qualcuno che possa fornire, se non per estrapolazione da altri dati, un’idea di quante persone al mondo sappiano dire “ciao”?
 
Ethnologue quindi è una risorsa meravigliosa, ma come tutte le risorse di questo tipo, valutare l’efficacia dei dati lì presentati richiede un po’ di lavoro e diversi distinguo. Al momento la pagina dedicata all’italiano fornisce una stima di 61,7 milioni di parlanti, di cui 55 milioni residenti in Italia (inclusi “native bilinguals of Italian and regional varieties, who may use Italian as L2”). La stima è verosimile, ma su che cosa si basa? La voce spiega che le informazioni di partenza provengono “mainly from F. B. Agard 1984; B. Comrie 1987; R. Hall 1974; M. Stephens 1976”. Cioè da questi quattro testi:
 
  • Agard, Frederick B. 1984. A course in Romance linguistics, a diachronic view. Washington, D.C.: Georgetown University Press.
  • Comrie, Bernard (ed.). 1987. The world’s major languages, I, II. London: Routledge.
  • Hall, Robert A., Jr. 1974. External history of the Romance languages. New York: American Elsevier Publishing Co.
  • Stephens, Meic. 1976. Linguistic minorities in western Europe. Llandysul, Wales: Gomer.
 
Ammettiamo pure che tutti i lavori siano fatti bene: colpisce però il fatto che il più recente risalga al 1987, cioè a oltre 25 anni fa. Nel frattempo c’è stata un’evoluzione non da poco: tra nascite e morti, la popolazione italiana si è rinnovata più o meno per un terzo, l’Italia è diventata terra di immigrazione significativa e così via. Sembra quindi probabile che le stime siano come minimo da aggiornare.
 
Tuttavia è molto difficile trovare credibili stime alternative. Cosa che mi ha sorpreso, non mi sembra che la recentissima Enciclopedia dell’italiano (di cui spero di parlare a parte) contenga nelle sue 1681 fittissime pagine neanche una stima approssimativa sul numero di parlanti! Può darsi che mi sbagli, ma finora non sono riuscito a trovare niente di simile… quindi è arrivato il momento, direi, di fare qualcosa in autonomia.
 

2 commenti:

Licia ha detto...

Spero di non andare troppo OT, ma a proposito dell’ Enciclopedia dell’italiano , spero che riuscirai a parlarne perché sono curiosa di sapere cosa ne pensi. Ce l’ho da qualche mese e ho apprezzato molto alcune voci mentre altre mi hanno delusa, e poi non capisco la logica di alcuni titoli, ad es. perché Italiano in Europa ma Mondo, italiano nel , Svizzera, italiano di e Mediterraneo e lingua italiana ? Proprio per questo trovo frustrante che in una risorsa così recente si possano solamente consultare le singole voci e non fare altri tipi di ricerche incrociate, anche perché i rimandi non sono sempre esaurienti (ad es. le voci forestierismi e anglicismi si ignorano a vicenda) e mi domando come mai alla versione cartacea non sia stato allegato un CD con la versione digitale, visto che l’intera opera è comunque disponibile e liberamente consultabile nel Portale Treccani. Io ricorro alla versione online facendo ricerche specifiche con Google perché non sempre saprei esattamente sotto che voce cercare, ad esempio non mi sarebbe venuto in mente di cercare le informazioni che hai consultato anche tu sotto la lettera M, alla voce Mondo, italiano nel.

Invece a proposito di Ethnologue, mi fa tornare in mente gli anni in cui lavoravo in Microsoft come terminologa e più volte avevo dovuto spiegare agli americani, che lo consideravano una specie di bibbia, che molte delle “lingue” parlate in Italia elencate da Ethnologue, ad esempio Bavarian , Lombard ed emiliano-romagnolo, non venivano considerate tali in Italia e che quindi non dovevamo prevedere apposito supporto linguistico. I miei colleghi di altri paesi avevano problemi simili con le loro lingue.

Mirko Tavosanis ha detto...

Ciao, Licia!

Alla fine, sull'Enciclopedia dell'italiano ho scritto qualcosa anche nel post successivo. In buona parte concordo con il tuo giudizio... ma per il momento ho letto un numero di articoli troppo ridotto per giudicare il lavoro nel suo complesso! Di sicuro, comunque, molti di quelli che ho visto sono di eccellente qualità.

Su un altro piano, devo dire poi che trovo un po' frustrante il fatto che sia un'enciclopedia, e non una monografia. Soprattutto perché, oggi come oggi, non esiste un libro che si possa consigliare a qualcuno che voglia farsi un'idea della "lingua italiana" in sé. Ci sono storie della lingua, grammatiche, dizionari, libri di sociolinguistica... ma non un libro in cui le caratteristiche dell'italiano siano presentate in modo coerente su tutti i livelli. Alcuni manuali universitari si avvicinano a questo ideale, ma anche in quei casi è impossibile consigliarli a un ipotetico lettore curioso come soluzione unica ai suoi dubbi - vuoi perché lasciano fuori alcune informazioni importanti, vuoi perché hanno un taglio più didattico che informativo.

Per la sostanza, la scelta di un'impostazione enciclopedica significa poi che capitano cose come quella di cui ho parlato: se ho ben visto (e non è facile), su millesettecento pagine non ce n'è una in cui si offrano per esempio stime esplicite sul numero di persone in grado di parlare italiano oggi, e sul loro presumibile livello di competenza.

A presto, e grazie per le osservazioni!

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