mercoledì 2 novembre 2011

Lupia, Tavosanis e Gervasi: Editoria digitale

Lupia, Tavosanis e Gervasi, Editoria digitale
È periodo di grande fervore editoriale, evidentemente... subito dopo gli atti del convegno di Varsavia, mi sono arrivate le copie di un manuale scritto da Maria Teresa Lupia, Vincenzo Gervasi e il sottoscritto: Editoria digitale (Torino, UTET, 2011;  ISBN 978-88-6008-356-2, 160 pagine a 16 €). Il mio giudizio è ovviamente un filino parziale, ma mi sembra un manuale interessante e con molte possibilità. L’idea è stata quella di trattare sotto l’etichetta di “editoria digitale” tutta l’ampia fascia che parte da Word, passa dall’impaginazione di relazioncine e materiali vari a uso interno degli uffici e arriva ai prodotti professionali, con una destinazione che a volte è la stampa su carta, a volte il semplice file o gruppo di file, e a volte una mescolanza tra le due.

Il taglio combina informazioni teoriche e istruzioni pratiche. Al lettore viene quindi spiegata per esempio la distinzione tra linguaggi procedurali e dichiarativi (in modo rigoroso, grazie agli interventi di Vincenzo), ma vengono fornite anche le indicazioni sui menu e i comandi necessari a ottenere determinati risultati con determinati programmi. L’idea è che i due livelli, per un lavoro del genere, debbano andare necessariamente a braccetto: un manuale puramente teorico lascerebbe molti lettori perplessi davanti agli strumenti, un manuale puramente pratico non permetterebbe di capire le ragioni dietro a soluzioni complesse.

Un’altra scelta importante del lavoro è consistita nel descrivere unicamente  strumenti open source. In particolare, il Writer di OpenOffice (non essendo ancora avvenuto, al momento della stesura, il passaggio a Libre), Scribus, Calibre e Gimp. Strumenti, quindi, che non solo permettono di ottenere risultati professionali, ma che possono essere usati senza pagare licenze, pur avendo funzioni e comandi in larga misura sovrapponibili a quelle dei prodotti a pagamento. Tra parentesi, anch’io li uso ormai tutti da anni, senza sentire minimamente la mancanza dei prodotti Microsoft o assimilabili.

Il manuale è pensato per un pubblico di esordienti – in particolare, studenti che si devono trovare a fare i conti per la prima volta con strumenti e problemi editoriali. L’ultimo capitolo, tuttavia, dovrebbe aprire le strade agli approfondimenti, visto che è dedicato a una primissima introduzione a Xml e alla codifica dei testi in quest’ottica (ovviamente puntando molto allo standard TEI). Da lì in poi, si apre un panorama di competenze avanzate che dovrà essere oggetto di altri manuali... Di questo genere di insegnamenti io comunque dovrò occuparmi fin dal prossimo semestre, con il corso di Codifica dei testi che terrò per la laurea triennale in Informatica umanistica qui a Pisa.

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