Qualche giorno fa ho fatto un giro a Mediaworld e ho visto un paio di modelli di computer desktop touchscreen. Idea interessante, ma problematica dal punto di vista dell'usabilità.
Il problema base è semplice e ben noto: tenere la mano sollevata all'altezza di una superficie verticale (o semiverticale) è faticoso. Se non c'è piano d'appoggio, si può fare per pochi secondi alla volta.
Questo, tra l'altro, è uno dei motivi che hanno determinato il successo del mouse rispetto a strumenti più diretti di interazione. Quando nel 1963 Ivan Sutherland ha realizzato il primo sistema grafico di interazione con il computer, Sketchpad, il mouse ancora non esisteva e la tecnologia della light pen era relativamente matura (come si vede nella fantastica foto di Sutherland al lavoro, che piazzo qua a destra riprendendola dal sito da Wayne Carlson, visto che non sono riuscito a trovare e a citare la fonte originale). Ma le prove di Engelbart hanno mostrato a fine anni Sessanta la superiorità del mouse per il contatto grafico con il computer nella maggior parte dei casi. Certo, il mouse è "indiretto"... ma lascia lo schermo libero, non fa perdere tempo per raccogliere la penna e portarla allo schermo ogni volta che si devono alternare strumento grafico e tastiera, nérichiede piani inclinati per sostenere il braccio.
Che fortuna possono avere quindi i computer da tavolo con touchscreen? Limitatissima, direi, come nota per esempio, a proposito di notebook, questo recensore di Wired. Che prodotti del genere arrivino addirittura alla grande distribuzione mi sembra come minimo curioso.
Auguri di “buon ponte” al gatto defunto
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Una notiziola dalla provincia italiana con lo zampino dell’inglese
3 giorni fa
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