Qualche tempo fa avevo scritto che, causa limiti, non avrei comprato un Kindle nel 2009. Adesso però siamo nel 2010 e, soprattutto, ho scoperto un residuo di fondo con cui pagare attrezzature. Detto fatto, ho ordinato al volo un Kindle, che servirà per un paio di tesi di laurea sulla leggibilità dei testi - e come strumento di dimostrazione nelle lezioni dei corsi e del master in Italiano scritto professionale.
Ci sarebbero poi molte cose da dire sul modello di commercializzazione dei libri proposto da Amazon. Però è interessante vedere anche l'aspetto ergonomico. Innanzitutto perché l'inchiostro elettronico funziona. Nelle ultime settimane ho provato il Kindle in vari ambienti e ho visto che i testi si leggono molto bene anche alla luce del sole. Anzi, questo sembra il loro ambiente naturale: in interni, i riflessi delle lampade creano problemi che negli schermi tradizionali, retroilluminati, non ci sono! Kindle e iPhone, da questo punto di vista, sono quasi complementari.
Per il resto, sul Kindle lo scorrimento delle pagine avviene in modo molto naturale. C'è un mezzo secondo di refresh dello schermo, quando si passa da una pagina all'altra e il testo si scompone e ricompone. Tuttavia questo ritardo non mi infastidisce molto: se fosse inferiore a un decimo di secondo, secondo le famose soglie di attenzione, sarebbe meglio... ma non è un tempo molto diverso da quello richiesto normalmente per voltare la pagina di un libro su carta. La barra di scorrimento permette di orientarsi senza troppi problemi anche nei testi lunghi, e i bottoni per andare avanti e indietro nel testo sono ben posizionati. Anche il peso dell'apparecchio è giusto: inferiore a quello di molti libri, perfettamente sostenibile con una mano sola - anche se poi premere i bottoni obbliga comunque a usare due mani.
Leggere un romanzo sul Kindle si è quindi rivelato facilissimo. Meno rosea, come previsto, la situazione per i saggi. Io l'ho provato con un'opera storica divulgativa, The White Mughals di William Dalrymple, e ho deciso immediatamente di non provare a vedere le note. I rinvii alla nota sono presentati come punti cliccabili del testo; per cliccarli, però, occorre spostare lì il puntatore, usando laboriosamente la minlevetta di comando in basso a destra. E compiere l'operazione non è per niente facile! Immagino che con la pratica le difficoltà si ridurranno, ma finora ogni volta mi sono trovato ad annaspare un po' in giro per la pagina e ad attivare funzioni non volute prima di riuscire a cliccare sulla nota.
D'altro canto, una volta vista la nota, tornare al testo richiede semplicemente un clic sul tasto "Back"... l'hardware dedicato rende l'esperienza molto più gradevole rispetto a quella di un browser.
In conclusione (provvisoria): i commenti del pubblico sembrano confermati. Su queste macchinette si leggono molto bene i testi narrativi, o comunque quelli in cui si può partire dall'inizio e arrivare in fondo senza tante deviazioni. I testi "professionali" sono molto meno maneggevoli - anche se per esempio, per facilitare compiti speciali, c'è una funzione dizionario, molto comoda, di cui ho già approfittato. Come è già capitato agli studenti di Princeton, lo studio su Kindle pare ancora una pratica molto scomoda.
Auguri di “buon ponte” al gatto defunto
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Una notiziola dalla provincia italiana con lo zampino dell’inglese
3 giorni fa
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